Territorio e Tipicità: Il Collio racconta

Territorio e tipicità. Attraverso questi due elementi Ornella Venica e Roberto Felluga, responsabili rispettivamente delle aziende Venica&Venica e Marco Felluga, ci hanno spiegato l’importanza del turismo all’interno del mondo enologico italiano e in particolar modo all’interno della loro zona di produzione: il Collio.

E’ stato compito di Roberto Felluga presentarci questa particolare località. Il Collio è un territorio situato nel nord-est dell’Italia, in Friuli-Venezia Giulia, al confine con la Slovenia. Si può dire che rappresenti un’unicità sotto tre diversi aspetti: il terreno, il clima e l’uomo. Il terreno è composto principalmente da arenarie e marne; il clima, essendo vicino sia al mare che alla montagna, risulta sempre mite, con temperature medie di 13° e precipitazioni non molto abbondanti. E infine l’uomo. Senza l’uomo non sarebbe possibile sfruttare tutte queste unicità al fine di creare un prodotto unico nel suo genere, quel vino bianco ritenuto tra i migliori d’Italia e nel mondo.

Una grande particolarità di questo territorio è la presenza di una varietà molto ampia di viti che, pur permettendo di creare un prodotto unico, presentano un limite alla produzione, assestata annualmente intorno ai 7 milioni di bottiglie. La frammentazione non è un problema che riguarda solo le viti, ma anche la stessa produzione. Infatti, nonostante questo territorio produca il 3% della produzione italiana, sono presenti 14 diverse denominazioni, 350 aziende, 180 imbottigliatori e 160 soci in soli 8 comuni.

Ma è l’attenzione verso il turismo che è stata focus dell’intervento di Ornella Venica, sapientemente la proprietaria della cantina Venica&Venica ci ha declinato il ruolo che il turismo ricopre all’interno del territorio del Collio, ricordandoci quello scandalo del metanolo che tanto costò in termini di nomea alle cantine del Collio.

C’è però da ricordare che attraverso specifici controlli e standard minimi di qualità, come le denominazioni DOC/DOCG, e la nascita di alcune iniziative come le “Strade del vino” e le “Città del vino”, si è riusciti a tornare in auge e a sfiorare quella metaforica asticella che spesso ci divide, in termini di “allure”, da paesi come la Francia.

Queste iniziative non hanno difatti il solo scopo di arricchire la proposta enologica in offerta al turista, ma cercano di sensibilizzare il “cosa c’è dentro una bottiglia”, cosa circonda l’ambiente enologico. Hanno lo scopo di raccontare al consumatore la vita quotidiana all’interno di una cantina. Esprimono quindi il valore del territorio in maniera distintiva, non banale, assumendo che la valorizzazione del prodotto non possa prescindere da quella geografica.

E questo infatti il concetto che è stato applicato in maniera impeccabile dalle cantine di qualità del Collio. L’attenzione al prodotto e l’accoglienza al cliente hanno incrementato il turismo permettendo di spiegare, e valorizzare, le accortezze che si celano dietro la produzione di un buon vino.

Il valore dell’uomo, dietro la tradizione del Collio, ha permesso e permette ad oggi la vendita di un prodotto curato nei minimi dettagli, dolce nelle mani di una sapienza famigliare che da generazioni passa il testimone di un lavoro appassionato, aperto al confronto estero e apprezzatissimo in patria.

“Il made in Italy ha un grande valore, purtroppo, delle volte, ce ne si rende poco conto”

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