Quante volte vi è successo di dover andare ad una cena senza avere alcuna idea sul vino da portare? Fortunatamente è possibile semplificarsi la vita “in un tap”, grazie a Vivino. Si tratta di un’applicazione mobile per appassionati e non, comodamente scaricabile sul proprio device.
La Community Vivino è stata fondata nel 2009 a Copenhagen ed è diventata la base di partenza per la progettazione dell’app, nata ben due anni dopo. L’idea iniziale di Heini Zachariassen e Theis Sondergaard – i due ideatori- era stata quella di creare una rete in cui aspiranti sommelier o semplici curiosi potessero informarsi.
L’utilizzo dell’applicazione è molto semplice, si appoggia alla fotocamera integrata del telefono e permette di riconoscere qualsiasi bottiglia di vino semplicemente inquadrandone l’etichetta (da qui il nickname “Shazam dei vini” in riferimento alla nota applicazione di riconoscimento di brani musicali).
Heini Zachariassen afferma come la sua sia un’app che viene incontro ad ogni utente medio, Vivino risponde infatti a ciascuna segnalazione riguardante la mancanza in database di un particolare tipo di vino avviando la creazione, nell’arco di qualche giorno, di una nuova scheda. L’applicazione non fa quindi riferimento a vini promossi dai grandi nomi del panorama enologico ma, con originalità, lascia che siano i pareri di persone comuni, attraverso recensioni e consigli, a guidare la scelta dell’utente.
Ogni utente ha infatti la possibilità di contribuire con commenti e punteggi, di contattare o seguire altri utenti, di salvare vini selezionati da altri user e ricercare i punti vendita più vicini tramite la geo-localizzazione del proprio smartphone. Il software Vivino monitora inoltre gli interessi degli utenti utilizzando le loro whishlist e la cronologia delle ricerche effettuate all’interno dell’app, mantenendoci informati su offerte e promozioni grazie all’utilizzo di una newsletter. L’applicazione permette l’acquisto direttamente online offrendo così anche a ristoratori, enoteche e rivenditori la possibilità di essere presenti e “sponsorizzati” all’interno dell’universo Vivino.
Ad oggi si può descrivere come la più grande comunità di amanti del settore – mette in contatto 19.5 milioni di persone – e l’applicazione relativa al mondo vinicolo (Wine app) più scaricata al mondo. Un dato importante per il nostro paese: la community italiana è al primo posto con un numero di utenti registrati fino al 2014 di 110 mila. Il database conta poco più di 9.6 milioni di vini riconosciuti e schedati appartenenti a 200 mila cantine divise in 2.900 regioni nel mondo.
Gli uffici sono attualmente quattro; oltre a quello iniziale, l’ “headquarter” di Copenaghen, la compagnia ora dispone di altre tre sedi in Ukraina, India e a San Francisco. La stessa, nel proprio sito, sottolinea come l’espansione e il successo attuale siano dipesi soprattutto dagli investimenti effettuati da agenti esterni nelle varie fasi del suo business. Iniziando da un investitore locale nel 2010, Janus Friis, Vivino ha ricevuto fondi ogni anno fino al 2013. Risale invece al 2016 l’ultimo e più ingente intervento di SCP Neptune International, che ha portato una somma pari a 25 milioni di dollari nelle casse dell’azienda.
Analizzando l’annual report di Ernest & Young del 2015 si desume dalla nota integrativa come i ricavi dell’azienda derivino principalmente dalla vendita di prodotti e servizi. I primi sono rappresentati primariamente da bottiglie di vino, la società riceve infatti una commissione dalle vendite intermediate, i servizi invece, insieme agli altri ricavi, derivano dalla vendita della stessa applicazione.
Si denota tuttavia come negli ultimi due esercizi la società operi in perdita, questo probabilmente si deve alla attuale espansione e ai conseguenti investimenti che il management sta operando nell’azienda. Con l’apertura degli altri uffici si percepisce come Vivino sia intenzionata ad espandersi in più mercati e ad estendere la propria copertura nei vari continenti. Gli utenti stanno infatti crescendo di anno in anno e così anche il volume di transazione effettuate tramite l’app e il volume di commenti e valutazioni rilasciate dagli utenti, ad oggi pari a 52.4 milioni.
What I think…
“Credo che aiuti a cambiare la visione che la gente comune ha del mondo vinicolo. Cerca di colmare il divario che si crea tra non esperti o professionisti e l’utente medio, rende a “portata di mano”, in senso metaforico e non, molte conoscenze e informazioni enologiche prima accessibili solo tramite guide o manuali specializzati”.
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Tommaso Danieli