Sabato 8 Ottobre B.wine ha partecipato alla presentazione della terza edizione delle guida “essenziale” del critico enologico Daniele Cernilli, Doctor Wine, svoltasi nella sala meeting dell’Hotel Principe di Savoia di Milano.
All’evento hanno partecipato oltre cento delle più importanti e blasonate case vinicole italiane oltre alle rappresentanze di AIS ed ONAV, allineandomi al leitmotiv dell’essenzialità lo dico: “l’evento è stato molto bello”.
Vorrei soffermarmi su un aspetto della Guida che mi ha colpito molto e mi ha spinto a fare una riflessione, il nome, la scelta del termine “essenziale”, in un mondo, quello del vino, che ultimamente basa molta della sua allure sull’esaltazione del tecnicismo e sull’individuazione di un qualcosa che sfugge ai più. Ho avuto la mia risposta girando semplicemente il libro, fantasticamente cartaceo in questa epoca di digitalizzazione spietata, e leggendo la quarta di copertina dove è spiegato tutto quello che c’è da sapere per capire il perché di una guida “essenziale” sui Vini d’Italia.
Questa guida per specifica affermazione di chi l’ha creata ha lo scopo di essere:
- Autorevole e Semplice: aiutare, grazie ai consigli di Doctor Wine ed un autorevole team di esperti, il lettore ad orientarsi nello sterminato panorama del vino italiano, segnalando zona per zona le aziende più significative e le bottiglie che meritano “davvero”.
- Pratica ed Essenziale: segnalare i migliori vini per rapporto qualità/prezzo e soprattutto essere accurata ed esauriente senza utilizzare quei famosi termini specifici da addetti ai lavori, tenendo soprattutto conto del fatto che un vino debba essere considerato, sopra ogni altra cosa, buono.
In un mondo dove già è tutto complicato di per se (la tecnologia di settore avanza a passi da gigante) e la larga maggioranza dei consumatori di buoni vini non è né Enologo né Master of Wine mi ritorna in mente la frase dell’artista milanese Bruno Munari:
“Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.”
I principi generali della guida si riverberano anche sulle categorie premiate. Trovano spazio infatti tra i premi speciali, accanto alle categorie canoniche per genere, miglior rosso, bianco, dolce e vivace, premi per il miglior rapporto qualità prezzo, per la miglior qualità diffusa oltre le 500.000 bottiglie, per la miglior cooperazione o per l’azienda emergente più interessante.
Vengono inoltre consegnati premi speciali all’enologo dell’anno e a chi si è distinto per la sostenibilità del suo operato.
Ecco i premi speciali categoria per categoria:
- MIGLIOR VINO ROSSO: Taurasi Riserva 2007 – Perillo – Campania
- MIGLIOR VINO BIANCO: Castelli di Jesi Verdicchio Classico Villa Bucci Riserva 2013 – Bucci -Marche
- MIGLIOR VINO VIVACE: Trento Doc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005 – Cantine Ferrari
- MIGLIOR VINO DOLCE: Vecchio Samperi – Marco De Bartoli – Sicilia
- MIGLIOR VINO PER QUALITA’/PREZZO: Tellus Syrah 2015 – Falesco – Lazio
- MIGLIOR VINO PER QUALITA’ DIFFUSA: Chianti Classico Gran Selezione Riserva Ducale Oro – Ruffino – Toscana
- MIGLIOR AZIENDA: Cantina di Terlano – Alto Adige
- PRODUTTORE EMERGENTE: Vallepicciola – Toscana
- COOPERAZIONE: Cavit – Trentino
- ENOLOGO DELL’ANNO: Dott. Lorenzo Landi
- VITIENOLOGIA SOSTENIBILE: Prof. Attilio Scienza
Sono state premiate inoltre le cantine che hanno ottenuto un punteggio superiore ai 95/100 e la “magnifiche 5” che hanno ottenuto 99/100.
Tra le “Top Five” il Piemonte si afferma di nuovo inserendo il Barbaresco Crichet Pajè 2006 dell’Az. Roagna I Paglieri, la Toscana riceve ben 3 premi con due Brunello di Montalcino: Biondi Santi Riserva 2010 e Casanova di Neri Cerretalto 2010, in ordine alfabetico, e un Chianti Classico: Querciabella Riserva 2013 ,mancando però il premio per il miglior Rosso che viene attribuito alla Campania con il Taurasi Riserva 2007 di Perillo.
Nel pomeriggio si sono aperti anche i banchi di assaggio.
Segnaliamo dunque tre vini che ci sono piaciuti particolarmente e che per il famosissimo “soffio” non sono finiti in finale:
- Angelo Gaja – Sorì San Lorenzo 2013 – Piemonte 98/100
- Marchesi Guerrieri Gonzaga – San Leonardo 2011 – Trentino 97/100
- Marisa Cuomo – Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2014 – Campania 96/100
Ginevra Martini Ugurgieri