Young calls out wine world, Wine’ot?

Le sfide e i successi dei giovani

Il mondo enologico, col trascorrere degli anni, ha subito molte mutazioni, entrando a far parte nella quotidianità dei giovani con una visione molto diversa rispetto al passato.

Originariamente, l’immagine classica del vino italiano era quella del chianti nel fiasco che accompagnava i pasti, una bevanda consumata in maniera quasi totalmente funzionale. Oggi è diventato un prodotto dall’elevato contenuto simbolico che segue momenti particolari del consumatore, rappresentando così un elemento distintivo sulla tavola degli italiani, nonché un momento conviviale e sociale.

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Pur pesando relativamente poco a livello di PIL mondiale (circa 10 miliardi di dollari), e pur essendo consumato in pochi paesi rispetto ad altri prodotti di largo consumo, il vino pesa moltissimo in termini di prestigio culturale, rappresentando a tutti gli effetti un portabandiera del prodotto Made In Italy all’estero.

Parallelamente allo sviluppo del mercato vinicolo, si è evoluta anche la figura del consumatore, che è diventato sempre più consapevole ed attento. Secondo alcuni studi nei criteri di scelta dei Millennials italiani diversi sono i fattori che portano all’acquisto di un vino: la notorietà del brand diventa quasi del tutto marginale, di prima importanza, invece, la tipologia del vino (51%) e il territorio d’origine (31%), abbinati ad altri fattori come design, packaging, etichette, innovazione, sostenibilità e creatività.

«In termini di spesa – dice l’ad Riccardo Pasqua – nel 2015 i Millennials avrebbero investito più in prodotti legati al vino rispetto alle altre categorie. Nel complesso hanno superato i genitori nel consumo di vino, sviluppando al contempo una cultura enologica più matura e raffinata».

Un altro elemento di evoluzione del consumatore riguarda il sesso dello stesso. Tra i Millennials L’universo femminile ha sorpassato quello maschile nel consumo di prodotti vinicoli, le indagini descrivono, infatti, la donna proattiva, determinata, intenditrice e decisore d’acquisto.

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Ad approfondire il tema dei giovani e il vino durante la conferenza organizzata da B.wine sono stati il professor Armando Cirrincione, in veste di docente di Marketing e appassionato di vino, Andrea Galanti, miglior sommelier d’Italia del 2015, Davide Bortone, caporedattore della testata vinialsupermercato.it, ed infine Valerio Cipolla, giovane produttore di vino della Tenuta Celimarro.

Una prima grossa lacuna di mercato è rappresentata dall’offerta dei produttori stessi, che solamente da pochissimo tempo hanno iniziato a fare marketing del vino. I leader di mercato fanno tantissimo trade marketing, sviluppando solidissime politiche commerciali con la distribuzione organizzata e con il canale Horeca, ma ancora in pochi riescono a costruire una vera e propria strategia di marketing orientata ai bisogni dei consumatori. Ciò che in futuro aumenterà sicuramente non è tanto il volume di vino prodotto, bensì il suo valore unitario al litro. Per far sì che ciò avvenga è necessario raggiungere i consumatori del futuro, ovvero quelli più giovani.

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Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla varietà presente al supermercato. I consumatori più inesperti infatti, non negano di trovarsi spesso in difficoltà nel momento in cui sullo scaffale sono presenti numerosissimi vini diversi sia per prezzo che per provenienza geografica. Proprio a tal proposito Davide Bortone ha fondato www.vinialsupermercato.it, nel quale recensisce le etichette presenti nella grande distribuzione, attribuendo un punteggio espresso in “cestelli della spesa” e cercando di diventare consigliere ed aiutante dei più inesperti nel momento della scelta del vino da acquistare.

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Per quanto riguarda invece enoteche e ristoranti, Davide Galanti ha intrapreso da alcuni anni diversi percorsi di formazione ai giovani (ristoratori, addetti alla sala e non). Proporre e vendere il vino è un mestiere a tutti gli effetti, e la sala rappresenta il biglietto da visita di ogni locale. Il suo obiettivo è quello di formare ragazzi che riescano a consigliare in maniera attenta i vini ai clienti, cercando di interpretare i desideri e i gusti dei diversi consumatori. Per questo motivo ha inoltre intrapreso un progetto televisivo in partnership con Sky Italia e sta ampliando la sua presenza sui social (profilo instagram: bestitaliansommelier), in modo da raggiungere facilmente anche il pubblico più giovane.

Valerio Cipolla ci racconta infine l’avventura imprenditoriale di un ragazzo under 35 che ha deciso di unire la tradizione e la storia della Contrada Celimarro con quelle della sua famiglia, fondando nel 2006 un vitigno del tutto nuovo in provincia di Cosenza. Dalla sua esperienza si impara come è possibile per un giovane fare del vino il proprio mestiere, sfidando un mercato molto complesso e saturo dal punto di vista competitivo (pagina web dell’azienda: www.celimarro.it).

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Oggi più che mai emerge che i giovani sono molto attenti alla qualità delle bevande che consumano, e questo aspetto si rivela un’arma preziosissima a favore dei produttori, che attraverso la comprensione dei bisogni del consumatore dovranno in futuro riuscire a costruire sempre di più un sistema di offerta che sia adatto alle sue aspettative.

 

Giulia Mazzella

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