I numeri del vino

I vini italiani più esportati nel mondo

Nel 2016 le esportazioni di vino italiano hanno raggiunto un nuovo record: 5,6 miliardi di valore con un incremento significativo rispetto al 2015 (+4%); per il 2017 inoltre è prevista una performance ancora migliore. Nei primi due trimestri si è registrato un aumento delle esportazioni soprattutto nell’area extra Ue con un +10% mentre nei paesi dell’Unione c’è stato un +6% e un +7% rispettivamente in valore e in volume.

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Ma quali sono i vini made in Italy che trainano l’export a livello mondiale?

Al terzo posto della classifica troviamo i vini rossi toscani tra cui il Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Morellino di Scansano e Vernaccia di San Gimignano. Tra i Paesi che nel 2016 hanno acquistato più bottiglie di vini toscani ci sono gli Stati Uniti (139 milioni di euro di export), la Germania (62 milioni), il Canada (34 milioni), il Regno Unito (25 milioni) e la Svizzera con 21 milioni di euro.

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Il secondo posto è conquistato invece dai vini rossi piemontesi (Barolo, Barbaresco, Nebbioli, Barbere, Roero, ecc.) esportati in buona parte all’interno dell’Unione Europea con una quota pari a circa il 41%, tuttavia, va notato che il mercato extra Ue sta gradualmente crescendo di peso (circa 5 punti percentuali sul valore esportato in un quindicennio).

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Il primo posto del podio, non ci stupisce, è occupato dal Prosecco.

Nel 2016 sono state esportate circa 78 milioni di bottiglie (+7%) pari a 446 milioni di euro (+10%) mentre nel primo trimestre del 2017 si sono registrati scambi per 383.00 ettolitri, per un valore complessivo di 149 milioni di euro. Il peso di questo prodotto sul totale export spumanti è superiore al 50%, mentre sul totale export Italia la quota è dell’8% a volume e dell’11% a valore. La prima destinazione per valore e volume è la Gran Bretagna con un giro d’affari pari a 57 milioni di euro, che equivale a una quota del 40% circa sul totale. Seguono poi gli Stati Uniti che assorbono il 30% del totale con 42 milioni di euro generati, a più distanza, invece, troviamo la Germania con un 5%.

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Arianna Deppieri

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